Il bullismo ha afflitto l’umanità fin dalla notte dei tempi, probabilmente risalendo al momento in cui un uomo delle caverne ha capito che poteva prendere in giro un altro perchè magari aveva meno zanne di mammut…. Sebbene sia giustamente un tema molto serio (e a ragione), proviamo ad affrontarlo con un pizzico di ironia per valutare modi efficaci per combatterlo. In questo articolo, proviamo a svelare brevemente la scienza dietro il bullismo.
Introduzione: I bulli, le “zanzare” delle interazioni umane
Il bullismo si manifesta come un comportamento aggressivo mirato a danneggiare, dominare o umiliare qualcuno percepito come più debole. Che sia il classico “dammi i soldi del pranzo” o un una chat velenosa che rovina la settimana, i bulli si adattano all’epoca in cui vivono, evolvendosi come i virus. I bulli insomma sono un po’ come le zanzare: fastidiosi, insistenti e colpiscono dove fa più da fastidio. Per fortuna, non trasmettono la malaria, ma diffondono insicurezza e dubbi su sé stessi.
Bullismo moderno: Dai corridoi agli hashtag
Al bullismo “tradizionale”, che si verifica in contesti fisici, come la scuola, il quartiere, i luoghi di ritrovo si è ora aggiunta anche un’altra forma di bullismo . Perchè l’era digitale ci ha regalato molte gioie: meme di gatti, shopping online e, purtroppo, anche il cyberbullismo.
A differenza del bullismo tradizionale, il cyberbullismo sfrutta l’anonimato di Internet, diventando il parco giochi dei vigliacchi. La formula è più o meno questa:
Tastiera + Connessione Internet = Tossicità senza limiti
Perchè purtroppo l’anonimato amplifica il comportamento aggressivo.
Entrambe le forme di bullismo possono avere conseguenze devastanti per la vittima, causando problemi di autostima, ansia, depressione, difficoltà scolastiche e, anche peggio. È dunque fondamentale riconoscere i segnali di allarme e intervenire tempestivamente per proteggere le vittime e prevenire ulteriori episodi.
La Psicologia delle Vittime
Le vittime spesso condividono tratti come gentilezza, sensibilità o la straordinaria capacità di esistere senza offendere nessuno (che scandalo!). Anche se non è mai colpa loro, i bulli sembrano fiutare certe qualità come gli squali fanno con il sangue.
Ma perché? Forse perché le persone empatiche e non aggressive minacciano l’ego fragile del bullo. (Quindi, se sei gentile, potresti essere troppo potente!)
Come battere un bullo (e farlo con stile)
La resilienza è un’arma potente per affrontare il bullismo, inclusa la sua versione digitale. Ecco alcuni consigli:
Segnala, segnala, segnala: Denunciare il bullismo non è fare la spia, è stabilire dei confini. Scuole (e luoghi di lavoro) devono affrontare questi problemi. E se non lo fanno, sguinzaglia il tuo spirito da pubblico ministero e persevera nel pretendere che sia fatto qualcosa di efficace e in modo solerte.
Resta zen: Mostra indifferenza. La calma è la criptonite di un bullo. Consiglio: allenati davanti allo specchio con la tua migliore faccia da “chi se ne importa” fino a che non diventi veramente maestro nel mostrare indifferenza.
Forma la tua squadra: I bulli prosperano nell’isolamento. Circondati di amici che possano supportarti e neutralizzare la negatività. Ricorda: anche Batman aveva Robin.
Usa scienza e sarcasmo: Una risposta intelligente e sarcastica può indebolire l’effetto delle cattiverie che ti vengono dette. Esempio: “Ah, mi prendi in giro perché leggo libri? Interessante. Come mai l’alfabetizzazione ti infastidisce?”
Conclusione: diventa il repellente per le zanzare
Il bullismo è un fenomeno complesso, radicato nella psicologia, nella biologia e, talvolta, nelle cattive maniere e maleducazione in generale. Anche se il suo impatto non va sottovalutato, l’ironia può essere uno strumento potente per capirlo e combatterlo. Analizzandone l’assurdità, ci diamo il potere di superarlo.
Quindi bisogna parlarne apertamente.. con gli amici, genitori, docenti. Perchè il problema non è la mai vittima, è il bullo. Qualsiasi sia il motivo della presa in giro, il problema è il il bullo con i suoi comportamenti. Esporlo è la tua migliore arma….
Quindi la prossima volta che un bullo si avvicina ronzante, ricorda: non sei solo il suo bersaglio, sei una racchetta squash – quella che fulmina le zanzare! Usala!
E noi Genitori, cosa possiamo fare per aiutare il nostri figli?
- Parla apertamente: Spiega cos’è il bullismo e aiutali a riconoscerlo. Abituali a condividere non solo le loro attività quotidiane, ma anche le loro emozioni.
- Aiutali a costruire fiducia in se’ stessi: Incoraggiali a dedicarsi a ciò che amano, trovando amici e gruppi che lo facciano sentire integrato e supportato.
- Dai il buon esempio: I tuoi figli ti osservano. Mostra loro come trattare gli altri con gentilezza e rispetto, e come reagire quando vedono un’ingiustizia.
- Sii coinvolto nella loro vita online: Scopri le piattaforme che usano, spiegagli i rischi e aiutali a capire il legame tra il mondo online e offline. Essere il loro modello e il loro sostegno può fare un’enorme differenza!

REFERENZE
- Kretschmer T, la Roi C, van der Ploeg R, Veenstra R. Benefits of Bullying? A Test of the Evolutionary Hypothesis in Three Cohorts. J Res Adolesc. 2022 Sep;32(3):1178-1193. doi: 10.1111/jora.12675. Epub 2021 Aug 27. PMID: 34448280; PMCID: PMC9545478.
- Andrews NCZ, Cillessen AHN, Craig W, Dane AV, Volk AA. Bullying and the Abuse of Power. Int J Bullying Prev. 2023 Apr 19:1-10. doi: 10.1007/s42380-023-00170-0. Epub ahead of print. PMID: 37361638; PMCID: PMC10112998.
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- Rigby K. Consequences of Bullying in Schools. The Canadian Journal of Psychiatry. 2003;48(9):583-590. doi:10.1177/070674370304800904
- https://www.unicef.org/parenting/child-care/bullying