Studi recenti evidenziano i benefici del gioco “rischioso” per lo sviluppo dei bambini. Ma cosa si intende esattamente per gioco “rischioso” e perché è importante? Scopriamo insieme come l’eccessiva cautela di noi genitori influisce sulla capacità dei nostri Mini-Me di riconoscere i pericoli e valutare i rischi quando si presentano….

I benefici del gioco “rischioso”: molto più di semplici ginocchia sbucciate

Patiamo chiarendo che rischi e pericoli, non sono la stessa cosa. Il pericolo implica un rischio che il bambino non è in grado di identificare o di gestire, mentre il rischio è qualcosa che evolve con l’età del bambino e con le sue abilità. Si riferisce a quelle attività di gioco che comportano un certo grado di rischio fisico o incertezza, come arrampicarsi sugli alberi, correre ad alta velocità o esplorare ambienti sconosciuti. Queste esperienze permettono ai bambini di testare i propri limiti, sviluppare abilità motorie e acquisire fiducia in sé stessi. L’obiettivo di consentire un gioco “rischioso”, non è quindi quello di allevare un selvaggio amante del brivido, ma di consentire ai nostri Mini-Me di assumerci rischi gestibili per la loro età con i loro tempi e i loro modi. E questo non li rende semplicemente più coraggiosi – li rende più intelligenti e più in salute. La ricerca ha mostrato un’associazione tra il gioco “rischioso” a:

  • Maggiore capacità di risolvere i problemi
  • Migliore forma fisica
  • Maggiore capacità di gestire le emozioni/resilienza emotiva (=meno momenti di frustrazione)
  • Migliori abilità sociali derivanti dalla negoziazione di regole e rischi con i pari

Per farla breve, consentire al tuo Mini-Me di superare i propri limiti può prepararlo ad affrontare le prove della vita da campione!

Ma non si faranno male?

Sì, piccoli infortuni possono capitare – un ginocchio sbucciato, un ego un po’ ammaccato magari – ma fa parte del processo di apprendimento. Ciò che è importante è che queste esperienze insegnino ai Mini-Me come valutare i rischi e fare scelte più sicure in futuro. L’iperprotezione? Potrebbe essere l’opzione più rischiosa!

Come trovare un equilibrio

Gli esperti suggeriscono di creare ambienti che permettano ai Mini-Me di esplorare in sicurezza, offrendo loro al contempo un senso di libertà. Ad esempio:

  • Incoraggiare l’esplorazione e la creatività piuttosto che attività rigidamente strutturate.
  • Parchi con elementi naturali come tronchi, rocce e spazi aperti.
  • Fissare dei limiti senza essere eccessivamente restrittivi (ad esempio, “Rimani dove posso vederti” invece di “Non fare quello!”).

Segui il tuo spirito Montessori!

Il consiglio di Maria Montessori di nutrire la curiosità e il rispetto per il mondo naturale si adatta perfettamente a questo contesto. La natura è un parco giochi di infinite possibilità: un’aula a cielo aperto per correre, arrampicarsi e imparare a proprie spese perché non si dovrebbe stare su una roccia scivolosa con le infradito!!!

Il messaggio chiave: lasciamo liberi!

Insegnare ai Mini-Me a valutare e gestire i rischi li prepara alle sfide della vita reale e li prepara a riconoscere e gestire il pericolo quando è veramente necessario.

Quindi, la prossima volta che il tuo piccolo/a temerario/a vorrà salire sul grande scivolo o esplorare la parte “spaventosa” del bosco, fai un respiro profondo. Questi momenti di indipendenza e di assunzione di rischi non sono solo positivi per il loro sviluppo, ma sono essenziali.

E, chissà, forse ti divertirai anche a guardarli conquistare le loro piccole montagne (o alberi). Tieni solo un cerotto a portata di mano, per ogni evenienza!

Crescendo Mini-Me che sanno gestire autonomamente situazioni difficili, ci assicuriamo futuri adolescenti capaci di affrontare il mondo da soli. Non possiamo essere sempre al loro fianco per rimuovere ostacoli o monitorare ogni loro passo all’infinito. Costruire un’“armatura” protettiva intorno a loro non è la soluzione. Il nostro ruolo è invece quello di fornire loro gli strumenti giusti per navigare le complessità del mondo di domani.

REFERENZE

  • Julian Nowogrodzki. Why kids need to take more risks: science reveals the benefits of wild, free play, Nature 637, 266-268 (2025) doi: https://doi.org/10.1038/d41586-024-04215-2
  • Brussoni M, Ishikawa T, Han C, Pike I, Bundy A, Faulkner G, Mâsse LC. Go Play Outside! Effects of a risk-reframing tool on mothers’ tolerance for, and parenting practices associated with, children’s risky play: study protocol for a randomized controlled trial. Trials. 2018 Mar 7;19(1):173. doi: 10.1186/s13063-018-2552-4. PMID: 29514699; PMCID: PMC5842626.

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